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Il coro Polifonico città del Palestrina e l’Orchestra Circolo de’ Musici eseguiranno i Quadri Sacri del Maestro Maurizio Sebastianelli.

Le porte della cattedrale apriranno alle 20:30 del 22 settembre
Il concerto aprirà 21:00

 

MAURIZIO SEBASTIANELLI

La musica contemporanea, marcata dal cosiddetto postmodermismo, si svolge di fatto in cellule positiviste, lasciando spazio e legittimità a diverse correnti tecniche e stilistiche, dall’atonalità del primo Novecento alla poliedricità di un presente spinto all’estremo individuale. Qui l’originalità del singolo compositore diventa fondamentale e misura di valutazione, anche se tale originalità possa risultare dalla combinazione di stili già esperiti.

Simile constatazione vale in particolar modo per Maurizio Sebastianelli, maestro sensibilissimo dal carisma peculiare e caratterizzato da una specifica inclinazione per la musica sacra: fatto che per un diretto successore di Giovanni Pierluii da Palestrina presso la Cattedrale di Sant’Agapito prenestina non dovrebbe stupire. All’ascolto si ha l’impressione che il suo intento sia quello di scrivere musica soprattutto bella, amalgamando vari mezzi espressivi del passato e del presente. Padroneggiando con maestria una serie di tecniche compositive affermatesi singolarmente tra Palestrina e Arvo Pärt, pratica sostanzialmente uno stile eclettico ma altamente originale in cui domina costantemente una meravigliosa eufonia, spesso commbinata con una eccezionale forza declamatoria, raggiungendo una vera e propria suggestione estatica. (J. Herczog)

QUADRI SACRI

I “Quadri Sacri” racchiudono i più significanti brani composti da Maurizio Sebastianelli dal 1999 ad oggi.

Citazioni gregoriane, strutture contrappuntistiche in stile antico (dal cantus firmus alla fuga), si misurano con accattivanti armonie unite a ritmi ostinati, talvolta popolareggianti.

Uno stile quello mausebiano, ben riconoscibile e riconducibile alle molteplici esperienze acquisite in diversi campi musicali dall’autore.

Si avverte il pàthos del pianista, la sensualità del tango, l’austerità dell’organista, la drammaticità victoriana e la compostezza dell’interprete pastriniano.

Opere originali che stanno suscitando un interesse sempre crescente, confortate da una diffusione a livello europeo. (Lorenzo Rudiger)

LOCATION

Cattedrale di Sant’Agapito Martire:

La chiesa ha origini molto antiche. Trae le sue fondamenta su quello che doveva essere il tempio pagano dedicato a Giove Imperatore, all’interno del foro di Praeneste. Nell’898 vennero qui traslate le reliquie di sant’Agapito martire, fino ad allora conservate all’interno della Basilica cimiteriale extramoenia delle Quadrelle. L’edificio fu poi ampliato dall’allora vescovo diocesano Conone, con la creazione delle due navate laterali e la realizzazione della cripta sottostante l’area presbiteriale. La Basilica venne solennemente consacrata il 16 dicembre 1117 da papa Pasquale II.

Questa preziosa fabbrica dovette subire le vicissitudini storiche che coinvolsero Palestrina ed i suoi signori Colonna con il papato. La città subì ben due distruzioni, la prima nel 1298 per volere di Bonifacio VIII, che fortunatamente risparmiò la cattedrale, e la seconda per volere di Eugenio IV nel 1437, che le cronache segnalano come più violenta e consistente.[Errato: nel corso della storia Palestrina subì più di sole due distruzioni, specificare il periodo di tempo]. Sicuramente questa distruzione, operata per mano del cardinale Giovanni Vitelleschi, distrusse parte del campanile, asportò il portale e tutte le reliquie di sant’Agapito che il cardinale portò nella sua città natale di Corneto, attuale Tarquinia. Solo più di un secolo dopo, per intercessione del cardinale Marcantonio Colonna e di papa Sisto V tornarono in parte a Palestrina, conservate nel pregevole busto in argento e pietre preziose che viene portato in processione durante la solennità in onore di sant’Agapito il 18 agosto.

Molti, negli anni a seguire, gli interventi e i restauri che subì la cattedrale, fino agli ultimi avvenuti nel 1886, che hanno dato il volto alla cattedrale che vediamo oggi.

CONSIGLIAMO DI PARCHEGGIARE NEGLI ADIACENTI PARCHEGGI DI PIAZZALE ITALIA, PIAZZALE DELLA STAZIONE E IL PARCHEGGIO (PIU LIMITATO) DELLA BIBLIOTECA STESSA.